mercoledì 24 giugno 2009

A spasso con zecche. Ovvero ballando il tango anche da fermi






Questa volta sei chiamato in causa direttamente, quindi non potrai non replicare.



Premessa importante per continuare. Passiamo dunque ai fatti.

A Svicolando svicotango ieri sera ore 19 e qualcosa arrivo alla chetichella.
Avevo chiesto a due tre amiche di accompagnarmi, ma non era possibile per nessuna di loro. Ma io a questo svicotango devo andarci. E si, è proprio così. So che non conosco nessuno e so quanto difficile e chiuso è un ambiente cittadino che conosco da 30 anni, specialmente di tipo\origine letterario\culturale.

Eppure mi sbaglio perchè conosco uno. Si conosco zecche. Gli ho parlato solo per blog è vero e l'ho visto in foto. Appena arrivo lo intravedo subito, lo riconosco indaffarato, intento a sbrogliare non so quali fili dell'amplificazione. E poi lo rivedo e:
- Ciao - lo saluto.
E- Ciao - di rimando.

Zecche per me somigliava tanto a Mario Biondi, ma vi assicuro che è molto mingherlino, e mentre parla si appassiona dietro questi occhiali stretti e grandi che gli nascondono il viso e lo sguardo.

Dico: - Sono Clotilde. -
Non fa una piega. Poi esclama illuminato: - Arial -.

Ecco è così che conosco per la prima volta qualcuno conosciuto solo per blog
E' strano e non è strano. Io sono semplicissima, non ho mascherine, non mi sono portata l'armamentario per la difesa personale. Sono imbarazzata e no. Come sempre nel mio stile: spavalda come un corsaro nero. E timidissima. Che non è nel mio stile.
Ma mi sento come la triglia che appare sul frontespizio del libretto di poesie messo sul banchetto dei libri in esposizione. Eppure appena è possibile scambiare due parole tutto si scioglie, come deve. E parliamo dei libri dei suoi e del mio. Glielo metto tra le mani, perchè l'intenzione è andare via come Cenerentola prima di prima. Molto prima che scocchi l'ora in cui mi costringerà a farne una presentazione.
Ma svicolando verso il living tango sono in trappola. Eccolo lì che, con il mio libro tra le mani, mi invita a raggiungerlo in mezzo al cerchio di gente che lo ascolta, e legge. Si, legge la prima pagina di: Tre pagine...una storia http://violette.blog.tiscali.it. E sono lì. Ormai ci sono: tutto sta avvenendo.
Zecche è un vulcano e so di non essere originale, affermandolo. Ma è così. Eppure possiede una tale leggerezza e dolcezza insospettabili.
Mentre sto volando tra le note del tango che ballano una coppia di ballerini in maniera così perfetta, mi sento rapita in questa magia: del tango, e so che lo sto ballando anche da ferma. So che ballo, con l'anima trafitta dalle note, anch'io.






9 commenti:

  1. Io sono commosso...aspetta che mi ripiglio. Ecco, mi sono ripigliato.

    Tutti i blogger che conoscono corrispondono esattamente al loro blog, possono essere schizzati e iperbolici, pacati e riflessivi, apparentemente giocati sulla sottrazione e contemporaneamente in grado di farti sentire o intravedere spazi immensi.
    Arial dal vivo corrisponde al suo blog, di grande respiro senza essere una ventata che ti mette sottosopra le carte della scrivania, senti che è una persona romantica senza metterti imbarazzo come i pensierini dei baci perugina, senti che la conosci da tempo anche se è la prima volta che la vedi.
    E soprattutto, senti che è una di quelle persone che approcciano gli altri ponendosi a tutto tondo e non come un bassorilievo che non sai mai cosa c'è dall'altra parte.
    L'ho coinvolta suo malgrado in una presentazione, lei non voleva ma io sì, ed è stato bello perchè dopo averla messa a nudo leggendo l'incipit del suo racconto, lei, seppur timidamente, ha detto delle cose molto belle, con la timidezza di chi sa che è impossibile parlare di ciò che si è scritto, e che quanto scritto nasce per essere letto, e non riferito.
    Ci sono persone che esistono più nelle parole che scrivono che in quello che dicono quando le hai davanti. Arial è così. Però il loro racconto spesso è solo una chiave: imboccando la serratura giusta, allora puoi trovare il libro che ancora non è stato scritto.

    A me questo incontro è piaciuto.
    Ringrazio per tutto quello che mi ha detto, magari fosse vero.

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  2. Già solo il titolo di questo post é Arial.
    Ho letto il post questa mattina, ma mi sembrava corretto lasciare la prima parola a Zecche. Non mi sorprende l'immagine di te che ha colto Zecche. E mi piace la sua chiusura perchè sai che è quello che ti ho scritto quando ho chiuso le tue pagine.E quello che penso quando ti leggo e quando mi scrivi e racconti..E no che non sei un bassorilievo, ma mi pacerebbe sapere come si sta nei panni della triglia. Io in certe situazioni indosso quelli da tapezzeria barocca.:)
    Un incoraggiamento a te perchè continui ad esprimerti. Con le parole, con i pennelli, con quello che ti pare e un saluto a Zecche che è stato così carino e disponibile.

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  3. Il destino si chiama Clotilde scriveva Giovannino Guareschi. Un libro geniale, te lo consiglio (non sempre apprezzatissimo, il Giovannino che rimane per me uno dei più grandi scrittori dell'era contamporanea, secondo solo a Zecche, ovviamente).

    Chissà che un giorno non riesca anche io a conoscervi te, la zecca (che ha come destino quello di diventare mio consuocero...), wood, mjb, artemisia ... chissà!!!

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  4. Eccomi qui. Stamattina ho bruciato il latte e mi ritrovo col mal di testa, per via dell'odore che ancora permane (malgrado le tante cure)
    Beh e allora zecche ti ringrazio io, perchè sei tu a dire delle cose bellissime. E poi non sono proprio come mi hai conosciuta: sono molto loquace e biricchina ma con chi conosco bene. Sono timida, ma spavalda e sono un tuttotondo, su questo non c'è dubbio: non riesco ad essere diversa da me stessa.

    Cleide si. E' vero e tu sai che sono come il titolo. Sono un tango appassionato, sono una ballerina sulle note, sono bontà tua un romanzo ancora da scrivere: lo dice anche zecche!

    Rifo: non sarà difficile conoscerci tutti quanti, basterebbe volerlo.
    Quello che non capisco è la storia del consuocero.

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  5. Non ho letto il libro che citi Rifo, mi pare però che fosse di Buzzati, lo stesso che scrisse il Deserto dei Tartari. Tuttavia lo conosco. Me lo citano sempre quando mi conoscono. Sarei curiosa di capire Com'è questa Clotilde del romanzo.

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  6. Dimenticavo: zecche ha scritto un paio di libretti niente male che vi consiglio: Soprattutto quello che ha a che fare con un bar.
    Bello, davvero: rapisce.

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  7. Carissima, ho letto il tuo appassionante racconto della serata letteraria. Approvo che tu ti esprima meglio con lo scritto che con l'orale: detesto quelli che si trovano a loro agio in qualsiasi situazione e poi mi pare che se sei troppo estroverso dentro non ti rimanga niente. Ho letto anche il commento di Zecche e mi è piaciuto come ti ha descritto. Un abbraccio.

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  8. Ciao Arial, postato commento da me....l'ho dovuto riscrivere, mi è venuto più o meno uguale a quello che si è strafogato il cannocchiale.
    zZZZ

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  9. La descrizione di Zecche è cosi' bella che mi sembra di conoscerti davvero.
    Ciao Arial, un bacio. :)

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